Laboratorio Architettura e Urbanistica di Alessandro Braghieri

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Riqualificazione del chiostro, della Chiesa di Sant’Agostino della Cella e degli spazi esterni di pertinenza

Genova

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Concorso di idee in due fasi: progetto ammesso alla 2° fase - 2024

con Luca Cavalca (artista) e Giorgio Santi (liturgista)

 

 

Progetto 2024

La chiesetta necessita di interventi di restauro, che saranno improntati all’esecuzione del minimo intervento possibile ed attuati tramite l’esecuzione di tutte le operazioni tecniche idonee a conservarne la consistenza materiale e a ridurle la vulnerabilità ai fenomeni di degrado. Gli interventi in oggetto prevederanno le rimozioni delle
malte ritenute incompatibili, degli elementi inidonei per caratteristiche o stato di conservazione, le aggiunte finalizzate alla conservazione e al mantenimento del
bene (stuccature, elementi di protezione, opere di consolidamento strutturale e superficiale degli intonaci e della muratura in mattoni e risanamento dei serramenti e delle superfici metalliche) eseguite solamente laddove ritenute lecite. Tutto questo, ovviamente, realizzato nel rispetto delle caratteristiche tecnico-costruttive che
contraddistinguono il manufatto e adottando soluzioni che siano, ove opportuno, distinguibili dalle preesistenze.

Il progetto di riqualificazione invece ha l’obbiettivo di ‘’liberare’’ e conferire la giusta importanza alla chiesetta, che si trova attualmente a un piano di calpestio più basso rispetto al piano del cortile.
Con un minimo abbassamento dell’attuale quota del chiostro si può rendere più godibile la vista della facciata della chiesa per chi vi accede dalla Chiesa della Cella. Il raggiungimento delle quote delle sale attorno al chiostro e della cappella avverrà tramite un sistema di rampe e gradini, si prevede inoltre la creazione di una rampa che dal chiostro raggiunga il cortile posto sul retro della Chiesa della Cella, da cui si può imboccare l’uscita verso Via Buranello. Inoltre si prevede la possibilità di aprire le tamponature delle arcate del chiostro e delle soprastanti finestre e inserire dei nuovi infissi a tutto vetro.
Vi è la probabilità che l’abbassamento delle quote della piazza riveli le fondazioni dei vecchi pilastri su cui si impostava il braccio del chiostro ceduto durante i bombardamenti che colpirono il complesso alla fine della Seconda Guerra Mondiale, tale conformazione si potrebbe comunque suggerire mediante l’inserimento di un elemento leggero, come una pergola, che in qualche modo ricalchi l’andamento delle campate del chiostro.
L’obbiettivo infatti è quello di mostrare al visitatore il monumento come un palinsesto, che è stato oggetto di numerose trasformazioni ma che col passare degli anni si sono confuse, al fine di rendere leggibile quello che è stato il processo di trasformazione del manufatto, che oggi sembra quasi svincolato dal contesto nel quale è inserito.

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