Laboratorio Architettura e Urbanistica di Alessandro Braghieri

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Chiesa di San Giovanni Battista

Morbegno (SO) 

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Concorso di idee in due fasi: progetto ammesso alla 2° fase - 2024

con Luca Cavalca (artista) e Giorgio Santi (liturgista)

Il Mistero Pasquale, “culmen et fons” del culto cristiano (SC 5.10), si invera nel rito e per questo ha bisogno di uno spazio che parli ed esprima nell’architettura e nella conformazione dei poli liturgici, oltre che “per ritus et praeces”, la verità sublime della vicenda storico salvifica di Cristo. Ciò è bene espresso dalla liturgia nell’Anamnesi quando al canto del presidente “Mistero delle fede”, risponde in canto l’assemblea con l’espressione sintetica e pregnante: “Annunciamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta”. Tre eventi salvifici, strettamente connessi, che ben rappresentano i poli liturgici nella loro valenza simbolica, oltre che nella loro concreta funzionalità rituale. Questa idea ha guidato il progetto di adeguamento liturgico che inserisce nella chiesa data i nuovi elementi con rispetto, semplicità ed armonia cromatica. La disposizione dei poli, nell’insieme dell’aula ellittica - che segue un rigido tracciato regolatore secondo una geometria aurea che trae origine dall’altare - e la loro collocazione su di una pedana in bronzo dorato, li identifica come luoghi autonomi e, allo stesso tempo unitari, e favorisce la partecipazione attiva dell’assemblea. Inoltre, la rimozione della balaustra esistente rende l’area celebrativa ancora più aperta all’assemblea e ancora più in dialogo con essa, cosicché quest’ultima potrà fare esperienza di essere “circumstantes” rispetto ai luoghi della celebrazione e quindi favorire quella partecipazione piena, attiva e consapevole cha la liturgia richiede (cfr. SC 14). Per il ricollocamento della balaustra, che sarà smontata e rimontata senza danneggiamenti della stessa e del pavimento, si propone il posizionamento in fondo alla chiesa, a completare l’ellisse della pianta. In questo modo, in prossimità dell’ingresso in chiesa, si identificherebbe un nartece, su quale si apre la cappella del fonte battesimale. Passando la balaustra si entra poi nell’aula liturgica. Ovviamente le pedane saranno posate sui pavimenti esistenti previa protezione degli stessi con materassini di polistirene cosicché l’intervento sia pienamente reversibile.

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